C’e’ una miniera di monazite abbandonata in Sud Africa, da li’ si poteva estrarre Torio, un combustibile nucleare. L’esposizione continua a basse dosi di radiazioni ionizzanti, in alcune parti di questa vecchia miniera, raggiunge valori piuttosto elevati: 100 microSievert/ora e’ il valore massimo misurato, piu’ o meno come se ci fosse fatta una radiografia - tipo quelle al torace - ogni ora. Per questa ragione, potrebbe non essere una bella idea vivere, stabilirsi li’. Eppure…le caverne di quella miniera sono abitate da pipistrelli (Chiroptera).
Non e’ banale reperire dati in vivo sugli effetti dell’irraggiamento continuo con (relativamente) basse dosi di radiazioni ionzizzanti, e cosi’ il buon Jacobus Slabbert[1] ha pensato di studiare, con alcuni suoi colleghi, gli effetti biologici di quest’irraggiamento continuo nei pipistrelli che abitano queste caverne. Le loro misure indicano che i linfociti di questi pipistrelli, isolati dal sangue, hanno tracce di lesioni al DNA, piu’ frequenti negli animali abitanti una caverna a rateo di dose maggiore, rispetto ad una caverna con rateo di dose inferiore ed una caverna distante dalla miniera, con livelli di radiazioni normali.
Io non ho (ancora) mai effettuato misure su animali. Ho visto amici e colleghi lavorare su topolini. Ma non me l’immagino proprio, il giorno dell’esperimento, il ragazzo che e’ andato nella miniera a prendere i pipistrelli ed a prelevargli il sangue….
[1] Poco tempo fa ho parlato qui del mio incontro con Jacobus Slabbert e di una storia che lui mi ha raccontato