Da qualche anno, la commissione giovani della Radiation Research Society collabora attivamente all’organizzazione del congresso annuale. Tra l’altro, i ragazzi sono liberi di invitare uno speaker d’eccellenza in una sessione plenaria, a loro scelta e senza intromissioni. Negli scorsi anni abbiamo invitato Judah Folkman (angiogenesi) ed il premio Nobel Tim Hunt. Quest’anno l’invito e’ andato a Raymond Damadian, l’inventore della risonanza magnetica nucleare, che e’ venuto ben volentieri.
Intorno al 1969 Damadian si accorse che la risonanze magnetica dell’acqua era piuttosto diversa da quella del ghiaccio. Molto, molto diversa. Si propose quindi di verificare se il segnale di risonanza cambiasse a seconda del tipo di tessuto biologico, a causa di variazioni nel contenuto d’acqua. Prese quindi un campione di tessuto tumorale ed uno di tessuto normale. La differenza c’era. Ma nessuno credeva che Damadian sarebbe riuscito mai a catturare un’immagine di risonanza di un individuo, a corpo intero. Con molta perseveranza, intorno al 1976, Damadian inizio a costruire il primo human scanner. Insieme ai suoi studenti, costrui’ un grosso magnete, a superconduttori, raffreddato con elio liquido. Nelle foto che ci ha mostrato si vedeva come il prototipo del ‘76 fosse estremamente simile alle macchine moderne.
Damadian fu il primo ‘paziente’ ad offrirsi volontario per le misure a corpo intero. Purtroppo non riuscirono a misurare nessun segnale, come tutti (gli altri) si aspettavano, credendo che quegli sforzi fossero vani. Uno studente di Damadian credeva che il problema non fosse nella macchina, ma nel campione usato per il test: lo stesso Damadian!
A questo punto c’e’ stata una risata fragorosa in sala. Negli anni ‘70 Damadian era ben in carne: provarono con il piu’ magro Larry, un suo post-doc.
Evidentemente, Larry fu un miglior campione. La prima immagine umana in MRI fu registrata alle 4:45 del mattino, il 3 luglio 1977.