Al meeting di Boston appena terminato, insieme a 3 di 5 miei colleghi, ho presentato[1] gli sviluppi di un progetto quasi-divulgativo lanciato appena due anni fa: il Radiation Research Podcast. Si tratta di una serie di registrazioni audio, pressoche’ mensili, contenenti interviste ad autori di articoli scientifici nel campo delle ricerche sugli effetti delle radiazioni. Tralasciando i dettagli sui contenuti, che forse potrebbero interessare solo una minima parte di chi legge questo blog, vorrei raccontare come e’ nato questo progetto.
Era l’inverno a cavallo tra il 2005 ed il 2006, a Newark, New Jersey. Trascorrevamo numerose ore al al buio, con gli occhi puntati sugli oculari del microscopio, a misurare danno al DNA in cellule umane. Ore ed ore. Ore ed ore. Gli occhi rossi cosi’. Per non annoiarci troppo, ascoltavamo la musica in cuffia. Tanto li’ al buio non c’era nessun altro a tenerci compagnia, e bisognava essere concentrati con lo sguardo al microscopio. Tra una canzone e l’altra, cominciammo ad ascoltare anche podcast scientifici, come quello associato alla rivista Nature, quello di Science, e poi del Guardian, della National Public Radio. Nelle pause caffe’ (il caffe’ lungo americano, dicesi sbubazza) pensammo che sarebbe stato bello realizzare un podcast sul nostro lavoro e quelli dei nostri colleghi. Un podcast che avrebbe reso piu’ accessibili gli articoli pubblicati sulle riviste scientifiche, spesso troppo dettagliati - necessariamente - per catturare l’attenzione della maggior parte dei ricercatori, comunque addetti ai lavori. Consapevoli del fatto che i ricercatori parlano con gioia del loro lavoro, glielo avremmo fatto raccontare nelle loro stesse parole.
Entro l’autunno seguente mettemmo insieme un progetto che presentammo, al congresso di Philadelphia, al consiglio direttivo della Radiation Research Society, il cui organo ufficiale, la rivista Radiation Research, e’ uno dei principali punti di riferimento nell’ambito della ricerca sugli effetti delle radiazioni. Chiedemmo pochissimo denaro per iniziare, e la nostra proposta fu ben accettata. Cominciammo a trasmettere on line nel Marzo 2007. Da allora abbiamo prodotto 25 trasmissioni, ed altre 4 bollono in pentola. Per acquistare microfoni e schede audio, abbiamo ricevuto una donazione da un professore del Wisconsin, poi una dalla NASA. A Boston ci e’ sembrato che il podcast sia stato molto gradito. Il Capo Editore della rivista, Sara Rockwell, ospite regolare della nostra trasmissione, ha speso delle bellissime parole per noi, ed io mi sono proprio emozionato.
Tutto cio’ e partito da 3 ragazzi, al buio della sala microscopia. Ora siamo in 7, con l’Editore Sara Rockwell. Tra poco saremo in 8. Non so se ci saremmo riusciti se non fossimo stati negli USA.
[1] Qui ci sono un paio di illustrazioni estratte dal poster presentato la scorsa settimana a Boston.