Sono giunto ad un interessante articolo[1] pubblicato su Newsweek, tramite la segnalazione di David che ne ha parlato sul suo blog CancerEvo e sul quale e’ nata una buona discussione, per cui ringrazio anche la signora scienza 2.0!
Le conclusioni, e per il vero anche il titolo, dell’articolo sono un po’ disfattiste, e forse non sono nemmeno tanto corrette. La terapia del Cancro ha fatto grandi passi avanti, ma il Cancro, stiamo ancora scoprendolo, e’ cosa ben piu’ complessa di quello che si credeva fosse quando gli fu ‘dichiarata guerra’ dal Presidente Nixon, nel 1971.
Ci sono alcune ragioni per cui ve ne consiglio la lettura, nonostante sia un po’ lunghetto.
L’articolo rivisita i principi fondatori della chemoterapia, la scoperta degli oncogeni, tra cui ras, ad opera di Weinberg allo MIT, e la difficolta’ di ottenere finziamenti per ricerca scientifica che vada fuori dal seminato, rendendo la ricerca, sostanzialmente, conservatrice. Spesso, riporta Newsweek, e’ proprio la ricerca fuori dal seminato, nello scherno dei colleghi, ad aver portato a risultati ‘rivoluzionari’.
Newsweek parla anche dell’inadeguatezza dei modelli animali per la sperimentazione delle terapie anti-cancro, discusso anche sul blog Nautilus. Newsweek semplifica, scrivendo che la gente potrebbe essere stufa di vedere spendere soldi (delle proprie tasse) per curare il cancro nei topolini, quando si dovrebbero spendere piu’ soldi in studi ed in implementazione di prevenzione (e gli esempi illustrati nell’articolo sono eccellenti, non ve li svelo). Questione delicata, questa, su cui confesso di avere difficolta’ a schierarmi. C’e’ poco da fare: per adesso abbiamo questi modelli animali su cui lavorare, e questi modelli ci sono serviti a far avanzare, comunque, le nostre conoscenze, a portarci dove siamo. E siamo molto piu’ avanti di prima. I ricercatori sono consapevoli dei limiti dei modelli animali. Cito una frase in cui si racchiude tutta questa consapevolezza, anche se non ne ricordo la fonte:
…se hai un cancro, e sei un topo, abbiamo ottime probabilita’ di curarti[2].
Secondo me, Newsweek omette piu’ di un elemento che avrebbe potuto rendere piu’ giustizia al fervore di questo momento storico-scientifico.
- La teoria delle Cancer Stem Cells, che ha fatto la copertina de The Economist il mese scorso, prontamente segnalato da David Basanta.
- L’emersione dal tuffo nel mare del riduzionismo scientifico, a cui fa accenno anche il post su Nautilus, attraverso l’esplosione della Biologia dei Sistemi, che promette bene. Piu’ generalmente, come emerge anche dalla discussione generata sul blog di David, gli approcci computazioniali stanno tendendo una mano alla ricerca sul Cancro.
Per cio’ che puo’ valere il mio parere, io dico che la battaglia non e’ persa e che, anzi, la ricerca e’ molto vitale, con ‘armi’ nuovissime. Il nemico e’ forte ed il percorso ancora molto lungo, ma, insisto, siamo in una fase molto interessante per la ricerca per conoscere meglio il Cancro.
If you are a mouse with cancer, we can take good care of you
Grazie, Paolo.
[1] We Fought Cancer…And Cancer Won. Newsweek, 6 Settembre 2008
[2] PS (grazie al peer review online). Un lettore mi ha segnalato che il papa’ di questa frase e’ Judah Folkman. Per l’esattezza: