I campioni sono in freezer, a -20 gradi centigradi, in una scatoletta bianca, con tappo trasparente. Ciascuna delle 23 provette tipo Eppendorf da 1.5 mL, tutte numerate, ospita 10 microlitri di RNA, in soluzione acquosa. Mancano poche verifiche finali per il via libera alla spedizione, in un pacco contenente ghiaccio secco, quello che si usa quando si compra il gelato e si arrivera’ a casa degli amici dopo troppo tempo perche’ il gelato si tenga da se’. Nel pacco, in una bustina plastificata e stagna, un foglietto con una guida base all’indetificazione dei 23 campioni, destinata al tecnico Ungherese che ricevera’ il pacco. Ciascun campione ha un nome ed alcune indicazioni sullo RNA che c’e’ dentro: a che condizione sperimentale e’ associato, la sua densita’, il suo peso totale, la sua purezza. Tre di questi campioni hanno ancora bisogno di alcune cure prima della misura con il microarray. Non sono abbastanza puri, ed il tecnico eseguira’ delle operazioni per migliorarne la purezza. Dopo questa operazione…via alla misura. Si faranno sentire tra alcune settimane. Intanto io potro’ continuare l’estrazione ed il controllo qualita’ dello RNA di altri campioni, che saranno soggetti allo stesso trattamento, in un secondo momento. Ma sopratutto, sara’ bene che mi prepari all’arrivo dei risultati delle misure Ungheresi. Immagino si tratti di un CD, o di un DVD, con su i dati delle misure, sulle quali dovro’ effettuare un’analisi bioinformatica. I risultati sono imprevedibili. Certo, stiamo cercando delle risposte ad alcune domande, ma con questa tecnica si e’ letteralmente indondati di informazioni e potremmo venire a sapere molto di piu’ di quello che ci chiediamo. Si dice, in questo ambiente, che quando non hai piu’ ipotesi su cui lavorare, e’ il momento giusto per uno studio con i microarray: qualche cosa di interessante verra’ fuori, ma non sai ancora cosa. Non ho ancora esperienza in questo settore, anche se mi sono occupato di programmazione in passato, durante il mio PhD, per simulare il danno indotto dalle radiazioni sul DNA e la sua riparazione. Stavolta il contesto e’ diverso e ci sara’ da imparare. E’ un bel momento.
Mi e’ arrivato un email con una pubblicita’ interessante: Martedi pomeriggio, alle 19 ora Italiana, ci sara’ un webinar, cioe’ un seminario sul web su come muovere i primi passi nell’analisi bioinformatica, partendo proprio dai dati ‘crudi’, quelli che vengono fuori dalla misura con i microrray. Sara’ bene seguirlo questo webinar