L’editoriale pubblicato oggi su Nature[1] inneggia all’uso del blogging per la comunicazione della scienza al (grande) pubblico. E’ peculiare che lo faccia una rivista scientifica, perche’ quando un ricercatore parla della (sua) ricerca su un blog, di fatto, sta attirando lettori verso il suo blog, non verso la rivista stessa. Ma visti i magri successi dei tentativi, fatti da altre riviste come Cell e PLoS ONE, di stimolare dibattito online sui loro portali, Nature ritiene che il blog, con il suo carattere piu’ informale, piu’ direttamente ritagliato intorno allo stile del suo autore, possa avere piu’ chance di successo. L’editoriale continua poi cosi’:
[…] Inoltre, ci sono dibattiti pubblici che avrebbero molto da guadagnare dalla voce incensurata dei ricercatori. Un buon blog consuma gran parte del tempo libero che uno o piu’ ricercatori ad esso completamente dediti gli dedicano per scrivervi e per moderarlo. Ma questo puo’ fare la differenza nella qualita’ e l’integrita’ della discussione con il pubblico.
All’editoriale e’ associato un dibattito pubblico online sul tema, a questo indirizzo http://tinyurl.com/c6zoq6, sul Nature Network.
[1] Nature 457, 1058 (26 February 2009) doi:10.1038/4571058a;