Nel 2006 Nature pubblicava una lettera[1] di un professore di Fisica olandese che, commentando un’editoriale[2] apparso poco prima sulla stessa rivista, sosteneva che la ricerca scientifica è un’avventura (lunga anche tutta la vita) piuttosto che una battaglia continua. Tre anni dopo, in tempi di “grossa crisi” e di vacche magre, vorrei prendere una sua frase, che traduco dalla sopracitata lettera, come incoraggiamento a tutti quelli che ci stanno provando, comunque, anche quando le probabilità sono bassissime e quando dall’estero ci ridono su, come fecero gli amici in Québec quando gli raccontai del rateo di successo nella gara a cui presi parte lo scorso anno:
… è vero che è difficile assicurarsi i finanziamenti (per la ricerca, ndT), tuttavia quasi tutti quelli che conosco e che hanno provato a risottomettere il loro progetto ce l’han fatta, alla fine.
Chiaramente lui scriveva dall’Olanda.
[1] Nature 439, 18 (5 January 2006) | doi:10.1038/439018c |
[2] Nature 438, 429 (24 November 2005) | doi:doi:10.1038/438429a |