Oggi ho ascoltato due relazioni al convegno-report sulla collaborazione Italia-USA in fatto di marcatori precoci di malattie. In particolare mi interessava la sessione dedicata al cancro, in cui ha parlato Lance Liotta della George Mason University, in Virginia. Liotta ha raccontato i risultati dell’applicazione delle nanotecnologie per la rivelazione di biomarcatori (tumorali) in traccia nel sangue, esperimenti di firma Italiana. Cio’ che mi ha colpito e’ stato il suo l’elogio appassionato della scienza Italiana e dei suoi ragazzi cosi’ pieni di talento. Mi e’ gia’ capitato altre volte di sentire belle parole spese a proposito di ricercatori Italiani meritevoli, ma oggi e’ stato particolarmente piacevole ascoltarle da Liotta, perche’ e’ da troppo tempo che tira una brutta aria di sfiducia, ed un memento del genere puo’ fare bene. Fortuna che l’aula era piena e c’erano molte persone giovani. Domani, nella giornata conclusiva del convegno, verra’ dedicata un’aula dell’Istituto a nome di Rita Levi-Montalcini, nell’anno del suo centesimo compleanno. Ci sara’ anche lei, alle 9:30. Appero’.