Di ritorno da un breve ricovero in ospedale, programmato, un amico mi ha fatto notare un articolo, pubblicato su Nòva de Il Sole 24 Ore del 28 Maggio 2009[1] che tocca un tema non nuovissimo ma poco noto. I giovani ricercatori Italiani che hanno presentato domande per l’assegnazione di fondi di ricerca nell’ambito dello European Research Council, una novita’ del 2008, sono stati tantissimi, ma ben pochi ne sono usciti vincitori.
Scritto altrimenti, siamo piuttosto scarsi quando si tratta di descrivere un progetto di ricerca. Questo non significa che non siamo dei bravi ricercatori. Messi in condizioni di lavoro adeguate, gli Italiani sono almeno altrettanto bravi quanto i ricercatori di altri paesi, siano questi inglesi, americani, coreani, messicani, indiani. Ma qui nel bel Paese non c’è una lunga tradizione di competizione per assegnazione di fondi di ricerca, ed in particolare i giovani non sono educati - salvo eccezioni - a maturare un pensiero scientifico critico, quello che consente di formulare ipotesi sensate, dimostrare di avere dati preliminari a supporto dell’ipotesi fatta, di un piano di lavoro per dimostrare (o confutare) quanto ipotizzato, nonché un piano di emergenza da adottare se gli esperimenti non dovessero riuscire come si era sperato. Un pensiero che consenta di criticare, in modo costruttivo e spassionato, le proprie ipotesi quanto quelle degli altri, che è anche alla base della peer review.
Scrivere un progetto di ricerca che sia competitivo a livello internazionale non è una cosa da prendere sotto gamba, da fare nei ritagli di tempo. Piuttosto, è un’attività totalizzante che può richiedere diverse settimane, o persino mesi, se si tratta di competere per grossi finanziamenti pluriennali. Nei paesi scientificamente più all’avanguardia, i post-doc seguono dei corsi per imparare a maneggiare tutto ciò, e vengono seguiti per mano dai loro mentori quando muovono i loro passi in queste selve oscure.
E’ ora che lo impariamo anche noi. Visto che siamo così indietro, sarà bene farcelo insegnare dagli altri.
[1] Alla Gara della Ricerca, Guido Romeo, Nòva, 28 Maggio 2009