La Rete Nazionale dei Ricercatori Precari (RNRP) diffonde e critica il testo del nuovo Decreto per la valutazione dei ricercatori in sede concorsuale.
Il Documento contiene alcuni punti interessanti che non dovrebbero esser sottovalutati. Si riconosce l’importanza del titolo di Dottore di Ricerca, o di PhD se è stato conseguito all’estero. Si riconosce il valore dei premi conseguiti per merito, incarici di direzione di progetti di ricerca, e si fanno diversi accenni all’equivalenza tra attività condotte all’estero ed in Italia.
La RNRP critica l’adozione di metriche quali l’impact factor[1] che, secondo il Documento, verrà adottato per valutare la qualità dei ricercatori e del loro output. In verità, nel Documento, non è citato solo l’impact factor. Questi sono gli indici che il Documento elenca:
- numero totale delle citazioni;
- numero medio di citazioni per pubblicazione;
- “impact factor” totale;
- “impact factor” medio per pubblicazione;
- combinazioni dei precedenti parametri atte a valorizzare l’impatto della produzione scientifica del candidato (indice di Hirsch o simili)
Stando a questa lista, credo che il Documento sia stato redatto in modo relativamente adeguato. L’impact factor è una brutta bestia, l’h-index sembra esserlo meno, ma l’intenzione di misurare l’impatto della produzione scientifica del candidato è buona, oltre ad essere in sintonia con i criteri di valutazione internazionali. Stringi stringi, non ci sarà metrica che possa, da sola, dirla tutta[2].
Il vero problema è un altro e la Rete dei Ricercatori Precari ne fa menzione:
In ultima ipotesi le commissioni potranno comunque fare come gli pare perché il DM non vincola per nulla le commissioni.
Infatti. Non servirà a niente riscrivere le regole, anche se queste vengono rese più conformi alla pratica comune degli altri paesi. Le commissioni di concorso possono decidere, seguendo criteri che devono essere verbalizzati, quali titoli possano essere presi in considerazione in un dato concorso, e, volta per volta, quali metriche adoperare. I gradi di libertà, insomma, sono comunque tanti. Ed è così che i Curricula di alcuni candidati possono venire, sostanzialmente, calpestati, decimandone le qualifiche, le pubblicazioni, le esperienze di ricerca, opportunamente resi irrilevanti per quella selezione.
[1] Ne abbiamo parlato anche qui su Post DOC, mettendo a confronto l’impact factor con l’h-index e raccontando un po’ anche i limiti di queste metriche.
[2] Ne abbiamo parlato anche qui su Post DOC, mettendo a confronto l’impact factor con l’h-index e raccontando un po’ anche i limiti di queste metriche.