Massimo Pinto

In fretta, me bene

19 Oct 2009

Pubblicare un lavoro scientifico richiede tempo, e capita, alle volte, che passino alcuni mesi da quando il lavoro e’ approvato a quando comparira’ sul web e sulla carta stampata. Senza contare poi il tempo che e’ trascorso per valutare il manoscritto, nelle mani di referees occupatissimi a fare mille altre cose (oggi mi sono appena fatto ‘incastrare’ di nuovo anche io ed ho tre settimane per inviare il mio referto). Nel frattempo, per il pubblico dei lettori, la pubblicazione scientifica non e’ disponibile, e quindi non e’ citabile, a parte cio’ che potrebbe essere stato comunicato ai congressi, ma e’ roba di poco. Le riviste scientifiche hanno allora escogitato alcune strategie per rendere piu’ veloci le loro pubblicazioni: versioni finali che appaiono come ‘pre-print’ in versione online, prima di andare in stampa, oppure istituzione di categorie di pubblicazioni scientifiche dette comunemente ‘comunicazioni rapide’ e che dovrebbero esserlo, ma che spesso sono appena piu’ veloci dei lumaconi ordinari. Quei volponi del Nature Publishing Group (NPG) hanno pensato quindi di venire incontro alle esigenze di chi si muove entro le tumultuose acque del publish or perish (pubblica o schiatta), mettendo su una nuova rivista che promette di essere rapida nel pubblicare i lavori e, come le riviste del NPG, di qualita’. La rivista si chiamera’ Nature Communications e nascera’ la prossima primavera. Una scelta interessante sara’ quella di abbandonare completamente la versione stampata, e di pubblicare in modo ‘continuo’, cioe’ non mensilmente o settimanalmente, ma allorquando gli articoli si renderanno disponibili (approvati e soddisfacenti, da un punto di vista editoriale). Appetitoso.

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