La scorsa settimana il gruppo editoriale Nature ha lanciato un portale ‘regionale’ di aggregazione di notizie sull’Italia. La notizia mi ha sorpreso. Evidentemente, per loro, l’Italia non è più solo un paese di nepotismo, cronismo, raccomandazioni, concorsi pubblici truccati, scandali di ‘peer-review per le allodole’, ricerca sottofinanziata, precariato. Evidentemente, qualcosa di buono, degna di essere raccontata, accade anche al di qua delle Alpi. Lo si evince dal fatto che il portale Italiano segue quello Asiatico e del Medio Oriente, due regioni in cui le università sono lontane dalle prestigiose della Ivy League, ma nelle quali, evidentemente, succede qualcosa su cui è bene tenere un occhio, e questo cannocchiale adesso è puntato pure su di noi. Non saremo una regione di scienza emergente, come lo è forse il Medio Oriente, ma possiamo, sappiamo fare buona ricerca. E se ne accorgono anche gli altri.