Massimo Pinto

Riflessione Energetica

13 Jul 2008

Durante il mio soggiorno americano andavo una volta la settimana a lavare il bucato nelle Launderette, quelle che si vedono in tanti film e che sono riservate a coloro i quali non possono permettersi una lavatrice in casa (roba da ricchi). Per asciugare il mio bucato ci volevano tra i 3 ed i 4 gettoni da 8 minuti di asciugatura ciascuno, dunque circa mezz’ora. Intanto, io leggevo il giornale e mio figlio giocava con gli altri bambini nella launderette. Ebbene, oggi ho steso il mio bucato fuori al balcone e dopo appena mezz’ora e’ gia’ tutto asciutto. Il vento e’ pochissimo, per cui deve essere stato il sole. Questo mi suggerisce che il sole ha erogato la stessa energia che erogavano le asciugatrici delle launderette, esattamente nello stesso tempo.

Ma davvero il fotovoltaico e’ da buttare via, anche considerando che la conversione in energia elettrica e’ relativamente poco efficiente? E’ vero che il nucleare e’ disponibile subito, quando ce ne e’ bisogno, e che puo’ erogare energia di alta potenza, per le applicazioni industriali, mentre l’eolico ed il fotovoltaico erogano energia di potenza inferiore e sono soggetti alle condizioni climatiche. Dunque l’energia prodotta dal fotovoltaico o dell’eolico deve essere accumulata, per esempio in delle batterie, per poi essere resa disponibile all’occorrenza. In attesa delle batterie del futuro, ho letto un articolo su The Economist, secondo il quale l’energia eolica prodotta in Irlanda potrebbe essere accumulata spingendo su acqua nei bacini delle centrali idroelettriche Norvegesi, attraverso una rete energetica Europea. All’occorrenza….zak!, si aprono le condotte ed ecco l’energia pronta all’uso. Cito un pezzetto dello stesso articolo:

La capacita’ dei bacini Norvegesi e’ cosi’ grande che, secondo il Dr. Schmid, se il vento dovesse calare in tutta l’Europa, circostanza che si verifica in occasioni rare, le centrali idroelettriche potrebbero essere messe in funzione e colmare la carenza energetica fino a quattro settimane.

Potra’ non essere sufficiente per le esigenze di alta potenza, ma per una fetta di mercato energetico domestico, l’idea non sembra tanto male. L’argomento e’ applicabile anche per il fotovoltaico: i fornitori di energia potrebbero essere in questo caso la Spagna, il Portogallo, l’Italia e la Grecia.

Forse il fotovoltaico ha il vantaggio di essere piu’ seducente del nucleare, per il singolo cittadino. Alzi la mano chi vorrebbe una centrale nucleare in casa propria. La alzino ora coloro che, sempre per rendersi energeticamente autonomi (o quasi), installerebbero qualche metro quadro di pannelli solari sul proprio tetto (o sul terrazzo condominiale).

Purtroppo i costi del fotovoltaico sono ancora troppo alti per poter competere sul libero mercato dell’energia. Intanto, vado a stendere un altro bucato.

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