Massimo Pinto

Attrezzature condivise = più liberta ?

16 Mar 2009

Sono alle prese con la seconda parte della preparazione del progetto di ricerca per la gara rivolta ai “giovani ricercatori”, alla sua seconda edizione. in particolare devo definire come intendo raggiungere i risultati che mi propongo, con quali esperimenti, con quali attrezzature di supporto. Queste dovranno essere, in larghissima misura, attrezzature già esistenti perché i fondi resi disponibili ai vincitori non potranno essere utilizzati per acquistare nuovi macchinari. Semmai, piccoli strumenti da banco come una centrifuga, un bagnetto termostatico, magari un termociclatore etc.

Mi piacerebbe poter dare per ‘scontato’, invece, che avrò a disposizione attrezzature per la tecnica X ed altre per la tecnica Y, che pagherò - con il denaro del finanziamento - solo all’utilizzo, come per il Car Sharing. Mi piacerebbe se esistessero dei laboratori attrezzati per fornire strumentazione funzionante, aggiornata, con supporto tecnico, a chiunque ne abbia bisogno e che ne potrebbe fruire su prenotazione, pagando solo per l’uso che ne fa. Era così in USA ed evidentemente mi sono abituato fin troppo bene. Di recente, devo però ammettere, per l’esperimento con i DNA microarray, qui da Roma ci siamo rivolti proprio ad una struttura-servizio, a pagamento, ma extra-murale. Acquisire i macchinari ed il know-how sarebbe stato un progetto mastodontico, lontano dagli scopi della nostra ricerca.

La maggior parte dei ricercatori più maturi preferisce comunque avere i propri strumenti di battaglia, e non doverli dividere con nessuno. Certe cose sono davvero personali, come l’incubatore per le cellule, il pipettatore o il computer portatile, che è un po’ come il telefono cellulare. E poi, disporre di attrezzature proprie giustifica la necessità di spazio per ospitarle, dunque delle stanze dedicate alle proprie attività di laboratorio. Ci sono però tante strumentazioni costose, sia da acquistare sia da manutere, che non tutti possono permettersi. Manutenerle in modo più collettivo può risultare in una spesa complessivamente inferiore ed una manutenzione più efficiente. Oltretutto, una struttura condivisa offre anche altre opportunità di lavoro a chi la gestisce. Un giovane ricercatore che volesse cercare di affermare la sua indipendenza potrebbe risultare più competitivo quando si appoggia ad una struttura con strumentazioni condivise: non le dovrà acquistare ma potra’ servirsene all’occorrenza, contando sempre sul loro corretto funzionamento. Non dovrà cercare favori per l’utilizzo di attrezzature per i suoi esperimenti, favori che non potrebbe ricambiare. Ecco qui, in queste righe, un’idea piccola piccola per rendere la nostra ricerca Italiana tanticchia più libera.

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