Massimo Pinto

5xMille e peer-review

07 May 2009

Un anno fa non scrivevo ancora su questo blog, che compiera’ un anno di eta’ il 30 Giugno. Mi dilettavo pero’ sul mio blog in lingua inglese, Science in the Bel Paese, parte del Nature Network, una piazza molto interessante dove confrontarsi con altri ricercatori, giornalisti, romanzieri della scienza, bloggers ‘per caso’.

Il 3 Maggio 2008 scrissi un post sul 5xMille[1] in cui raccontavo quanto strana fosse la pratica del 5xMille alla ricerca scientifica italiana. Notai, in particolare, la pubblicita’ di uno dei nostri maggiori istituti di ricerca, in Italia, che invitava i passanti a donare il loro 5xMille scegliendo, eventualmente, anche e quale progetto destinare il loro denaro. Questa cosa mi apparve strana davvero, perche’ era in evidente contrasto con le regole del peer-review, secondo cui devono essere gli esperti scientifici a giudicare il merito di un progetto di ricerca, dunque destinandogli fondi, e non i contribuenti. Una simpatica scorciatoia, insomma.

La notizia rimbalzo’ sulla rivista Nature, fui invitato a parlarne a Radio 3 Scienza, e l’inserto scientifico TuttoScienze de La Stampa gli dedico’ un bell’articoletto a tutta pagina.

E’ passato un anno e non credo, francamente, che qualcosa sia davvero cambiato. Noto con rammarico che alcuni si prendono il nome 5xMille, sul web, cosi’ che i cittadini interessati a donare alla ricerca scientifica finiscano dritti a loro quando cercano 5xMille su Google. Come se il 5xMille alla ricerca fossero loro. Una beffa, ritengo, senza nulla togliere al prestigio della fondazione di ricerca che c’e’ dietro, che andava evitata, non vendendogli quell’indirizzo internet, che avrebbe invece dovuto contenere informazioni generali sul 5xMille.

Se volete donare alla ricerca scientifica, pretendete di sapere come verranno utilizzati i vostri soldi.

[1] 0.5% of your taxes, to whom and why

Riproduzione autorizzata di un articolo originariamente pubblicato sulla rivista online Galileo. Il copyright di questo materiale è di proprietà di Galileo Servizi Editoriali.