Massimo Pinto

Cuore sperimentale

08 Jun 2009

Ultima settimana caratterizzata dallo studio dell’ambiente di statistica R, per l’analisi di quella montagna di dati che sono venuti fuori dall’esperimento dei microarray. La sintassi mi e’ risultata un po’ complessa ed ho dovuto fare un passo indietro prima di poter riprendere il ritmo. Detto altrimenti, non sapevo che cosa stavo farfugliando e sono tornato al buon vecchio manuale del linguaggio R, con tanto di esercizi.

L’eccezionalita’ delle ultime settimane sta pero’ nel fatto che sto riuscendo a leggere un libro (per intero!) ed appassionarmici, cosa che mi capita quasi sempre soltanto nelle vacanze estive e Natalizie. Di recente viaggio piu’ spesso con i mezzi pubblici e questo offre l’opportunita’ di leggere di piu’. Si tratta di un libro scritto da una persona che conosco[1] tramite il Nature Network, un post-doc come me, che vive a Londra, e che mi ha spedito il suo libro con tanto di dedica. Mi mancano ancora un centinaio di pagine e potrei non riuscire a leggerle fino al prossimo fine settimana. Ma l’entusiasmo per questo libro mi induce a recensirlo gia’.

Tanto di tre cappelli, mica uno, per una persona che riesce a fare il post-doc, gia’ di per se’ un mestiere piuttosto totalizzante, l’editore del portale di letteratura scientifica Lablit.com ed a scrivere un bellissimo romanzo come Experimental Heart. Narrato in prima persona dal post-doc Andrew O’Hara, un giovane molto promettente, il migliore post-doc che sia mai capitato nel laboratorio della brillante ricercatrice di origine Baltica Magritte Valorius, il romanzo e’ ricchissimo di dettagli sulla vita quotidiana di chi lavora come ricercatore: il lento cammino verso la conoscenza, per quanto dura ed inaspettata questa possa rivelarsi, i successi, i fallimenti. Andrew e’ un uomo, ma la scrittrice e’ una donna che, fuori campo, descrive i sentimenti di Andrew per la bella ed intelligentissima Gina, e relazioni con le altre donne che lo circondano, con quella lucidita’ di analisi che solo una donna potrebbe fare. Il romanzo e’ al tempo stesso un giallo, una storia d’amore ed una lezione facile di biologia molecolare applicata alla virologia. Peccato che sia (ancora) solo in Inglese. Jennifer compete, con questo libro, per il Dundee International Book Prize. In bocca al lupo!

[1] Jennifer Rohn, Experimental Heart, Cold Harbor Press, 360 pagine.

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