Massimo Pinto

Radiosensibilizzazione del compartimento tumorale scarsamente ossigenato

09 Jun 2009

Diversi decenni fa i ricercatori in radiobiologia di base e radiobiologia clinica scoprirono che le aree tumorali scarsamente ossigenate, quelle che si trovano relativamente lontane dai vasi sanguigni, sono particolarmente resistenti al trattamento con radiazioni ionizzanti. Il lavoro di personaggi illustri come Gray, Adams, Howard-Flanders, Brown, Giaccia, Mitchell e molti altri ha aperto quindi la strada per la sperimentazione di strategie per sensibilizzare il compartimento tumorale scarsamente ossigenato che fa da vero ‘villano’ in radioterapia.

Per il numero di Maggio del Radiation Research Podcast ho avuto il piacere di intervistare il Dr Ian Stratford del Patterson Cancer Institute di Manchester, uno degli autori di un articolo centrato su una possibile strategia terapeutica che potrebbe offrire nuove opportunita’ per sensibilizzare proprio le cellule ipossiche.

Quando gli ho chiesto se la radiosensibilizzazione che si spera di ottenere sara’ sufficiente, lui mi ha risposto piu’ o meno cosi’

…mi piace fare un’analogia, in tutti gli ambiti in cui si parla di ricerca sul Cancro, tra il Cancro ed un castello medievale, solido e duraturo. Noi ricercatori siamo i soldati che cercano di minacciarne le fondamenta, scavando dei tunnel alla base. Anche se il tunnel che stiamo scavando sembra non fare differenza, sappiamo che se ne scaveremo abbstanza l’intero castello crollera’. Questo, credo, e’ quello che stiamo cercando di fare qui.

Ian Stratford, fotografia di Suzi Davies

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