Massimo Pinto

Evidenza amara per i carbon-scettici?

09 Oct 2009

Qualche giorno fa raccontavo su questo blog della strana giornata trascorsa in Protomoteca del Campidoglio, quando i relatori invitati si alternavano sul podio con visioni discordanti in merito alla responsabilita’ dell’uomo nei confronti dell’effetto serra. Ho continuato a riflettere, nei giorni passati, sulla natura del disaccordo. Non sono un climatologo, ma e’ vero che, da qualche secolo a questa parte, le evidenze scientifiche possono servire come base per il contradditorio in fatto di effetto serra e responsabilita’ umane. Il quesito piu’ significativo in questo ambito e’ se la CO2 sale per colpa dell’industrializzazione ed il conseguente uso di combustibili fossili, o salirebbe comunque, anche se fossimo rimasti all’era pre-industriale. Questo giornale e’ molto sensibile al tema CO2, come si evince dalla copiosa mole di articoli pubblicati sul tema.

Nei giorni seguenti l’incontro al Campidoglio mi sono imbattuto nel Nature Podcast[1] del 24 Settembre 2009 che riporta una breve intervista ad uno degli autori di un articolo[2], pubblicato su Nature, a proposito delle emissioni di CO2 per opera umana durante l’Olocene (da 11,000 anni or sono ai giorni recenti). L’articolo conclude che l’attivita’ umana in eta’ pre-industriale non puo’ avere influenzato il debole aumento di CO2 che si e’ registrato durante l’Olocene (20 parti per milione di CO2, ppm). Negli ultimi 150 anni di epoca industriale, invece, l’innalzamento di CO2 sembra essere dell’ordine di 100 ppm, ma i carbon-scettici sostengono che questo non c’entri nulla con l’attivita’ dell’uomo industrializzato. Intervistato nel podcast, Elsig afferma, verso la fine dell’intervista, che l’innalzamento di CO2 dei tempi piu’ recenti e’ inequivocabilmente di origine carbon-fossile, alla faccia dei carbon-scettici. Tale affermazione sorge dalle misure dei rapporti tra gli isotopi stabili dell’atomo di carbonio presente nella CO2, il 12C ed il 13C. Nel podcast, Elsig ha avuto solo il tempo di dire che il rapporto 13C/12C porta la ‘firma’ della provenienza del Carbonio. Traducendo allora da qui:

I materiali che vengon bruciati per produrre energia (quali legno, carbone e idrocarburi) sono piu’ ricchi di 12C di quanto ce ne sia dissolta negli oceani. Dunque, una variazione del rapporto 13C/12C (nel mare, N.d.T.) e’ indice di progressiva invasione di CO2 di origine industriale dall’atmosfera verso la superficie oceanica.

[1] Nature Podcast, 24 Settembre 2009

[2] Joachim Elsig et al. Nature 461, 507-510 (24 September 2009), Stable isotope constraints on Holocene carbon cycle changes from an Antarctic ice core

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