Massimo Pinto

Il privilegio dell'ignoranza

24 Feb 2010

La riunione di oggi era centrata sull’esame di alcuni dati sperimentali di un gruppo con cui si potrebbe mettere in piedi una collaborazione scientifica. Due dei componenti del nostro gruppo di ricerca sono appena stati in visita da loro e sono rientrati carichi di entusiasmo. I dati sperimentali dei futuribili collaboratori sono interessanti; facciamo cose vicine e sicuramente confrontabili. Le conseguenze di alcuni dei loro risultati ci hanno dato del filo da torcere. La stanza era densa di domande. C’era chi cercava di spiegare al vicino che cosa potesse significare questo o quell’altro fenomeno. C’erano pensieri e parole che si incrociavano. A tratti, un po’ di disordine. Alcune interpretazioni sono decisamente anti-intuitive, ma solo perche’ l’intuizione si basa su anni di pensiero “all’antica”, in cui non c’era posto, ancora, per i fenomeni che sono stati osservati e sommariamente descritti solo negli ultimi anni. Dei quali si conosce ancora poco. Evidentemente, non sappiamo, ma esser ignoranti ci offre il privilegio di mettere in moto la fantasia e fare previsioni. Saranno i migliori esperimenti che riusciremo ad immaginare, quelli che sopravviveranno alla selezione spietata della critica, a prender vita nelle cappe laminari, negli incubatori e sui microscopi. Dubito, ergo cogito, diceva un tipo saggio, 4 secoli fa.

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