Massimo Pinto

Il Mentore dell'anno 2035

27 Mar 2010

E’ l’estate del 2036 all’Aspromonte Research Center. L’Aula Magna è stracolma di ricercatori, molti giovanissimi. E’ in corso la premiazione per il mentore dell’anno 2035. Si apre uno spiraglio nella porta a battenti, in cima alla scalinata sulla parte superiore dell’Aula. E’ Libero Mobile, impacciato con due piatti di bruschette, che cerca Ester Ofila, nella semi-oscurità della sala.

Ester Ofila: Finalmente! A me l’hai prese senza peperoncino?

Libero Mobile: Erano terminate. E’ già cominciata la award lecture del Dr Rosas?

EO: Non ancora. Ma facciamo silenzio perché lo stanno presentando adesso.

Presentatore: (leggendo una lettera di supporto alla candidatura del Dr Rosas) “…capii di esser stato fortunato nella scelta del mio mentore - scrive il Dr. Wu, adesso Professore Associato in Farmacologia all’Università della Cambogia a Phnom Penh - quando il Dr. Rosas mi fece preparare un referto di valutazione dei progetti europei. Ci lavorai tre giorni interi, nella sua baita presso il Pollino. Mi raggiunse, personalmente, al quarto giorno e trascorremmo insieme altri due giorni a rivedere il mio giudizio preliminare. Lui organizzò tutto in modo che i miei compiti in laboratorio fossero ricoperti da altri, mentre ero via. Lo faceva con tutti noi. All’ombra dei pini, il Dr Rosas mi sfidava chiedendomi come io avrei invece scritto questa o quella parte del progetto che stavo giudicando. L’anno dopo, con tutto il bagaglio che avevo maturato, vinsi un finanziamento di cinque anni all’Università della Cambogia, come Assistant Professor”…

EO: Be’, niente di così unico, mi pare…

LM: Infatti..mica come all’inizio del secolo, quando i post-doc erano solo un paio di mani in più in laboratorio per seguire la ricerca dettata da un estroso politicante…

Presentatore: …è il momento di lasciare il podio al Dr Rosas, il Mentore dell’anno 2035! (applausi fragorosi)

EO: Libero, è Messicano il Dr. Rosas?

LM: Si, proprio di Mexico City. Ma ha studiato in Finlandia per molti anni, prima di venire in Italia, quando la Finlandia aveva le migliori scuole primarie d’Europa.

Dr. Rosas: (commosso) Non mi è certo facile il confronto con Mentore che assistette il giovane Telemaco nella tumultuosa ricerca del padre, ma sono felicissimo di questo premio e saluto tutti i miei ex studenti, sparsi ovunque nel globo, a cui devo la gioia ed il privilegio di aver condiviso con loro anni bellissimi. Eppure, non sono sempre stato buono con i miei studenti. Se è vero che lasciavo loro molte opportunità per emergere, per stabilire la loro indipendenza, era chiaro che le responsabilità dovevano anche ricadere su di loro. Una review mediocre significava perdere la faccia, e l’Editore della rivista non li avrebbe più contattati per un po’. In un certo senso, non ho fatto altro che mandarli in pasto ai lupi…ma spero di aver dato a questi ragazzi gli strumenti di cui avevan bisogno.

Presentatore: Sapete tutti che le lettere di appoggio al candidato non sono che la punta dell’iceberg del premio al Mentore dell’anno. La commissione che ha scelto il Dr. Rosas ha rilevato che il 90% degli studenti che hanno frequentato il laboratorio del Dr. Rosas si è poi affermato con posizioni di eccellenza, in ogni continente. Va detto, a proposito, che gli altri candidati di quest’anno non erano distanti dal vincitore, ma la loro capacità di formare talenti con un così ampio spettro di competenze - che si siano affermati in Università, enti Governativi, Diplomatici, ed in così tanti paesi - non ha potuto concorrere con l’eccellenza del Dr. Rosas.

EO: Libero, uno di quelli che non ha vinto quest’anno è il tuo capo?

LM: Assolutamente. Pare che lo abbia penalizzato il fatto che troppi suoi ex allievi siano riusciti ad affermarsi solo in Italia ed in Grecia. Troppo poco, secondo la commissione. Ma io spero di fare diversamente, dopo il mio anno di stop in Asia. Magari trovo una posizione stabile lì. Forse proprio in Cambogia, dove e’ il Dr. Wu.

EO: Te lo auguro. Ma anche quell’idea di metter su una panetteria e fare bruschette con olio d’oliva DOP non era malvagia. Che ne dici se vado a prenderne altre di queste bruschette?

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